Nel 1054 D.C. la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa si separarono definitivamente. Da quel momento in poi, il rito ortodosso seguì una propria tradizione, con le proprie chiese indipendenti e le proprie liturgie. Anche se permangono diversi elementi in comune, le differenze tra cattolicesimo e ortodossia non sono poche, e conoscerle ci permette di capire meglio il modo in cui funziona un matrimonio ortodosso. Vuoi sapere se sia possibile celebrare matrimoni tra cattolici e ortodossi? Entriamo insieme nell’analisi di questa tradizione per scoprirlo.
Le Chiese sorelle
Una delle differenze tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa riguarda il ruolo del Capo della Chiesa. Mentre i cattolici identificano nel Papa, vicario di Cristo, l’autorità suprema, gli ortodossi non accettano la concentrazione dell’autorità universale nell’autorità papale. Il Papa è, per la Chiesa ortodossa, “primo tra i pari”, senza avere autorità diretta sui Patriarchi ortodossi.
Una delle ragioni che spiega questa diversa concezione dell’autorità del Papa risiede nella messa in discussione del dogma dell’infallibilità papale, secondo cui egli, essendo il rappresentante di Dio, non può commettere errori in materia di fede. È qui che gli ortodossi si discostano, affermando che l’infallibilità non può risiedere in una singola persona ma vive, invece, nella Chiesa nel suo insieme.
Altra differenza sostanziale riguarda lo Spirito Santo: secondo la Chiesa cattolica, esso procede dal Padre e dal Figlio mentre, secondo gli ortodossi, lo Spirito Santo procede soltanto dal Padre. Le due Chiese hanno pensieri diversi anche riguardo la Cresima: per i cattolici, essa è un sacramento separato, da acquisire solamente a seguito del Battesimo, della Confessione e della Comunione. Per gli ortodossi, invece, essa è amministrata insieme al Battesimo, quindi, sia ai neonati che agli adulti convertiti.
Nonostante le diversità, comunque, la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa si riconoscono come Chiese sorelle, unite nella fede in Cristo e nei principi fondamentali del cristianesimo. Per questi motivi è in corso un dialogo per provare a superare le divisioni e unire le due Chiese.
Come si svolge il rito ortodosso
Canti sacri accompagnano l’ingresso in Chiesa, dello sposo prima e della sposa poi. Lei è avvolta in un velo bianco, indice di purezza. Damigelle e padrini illuminano la strada degli sposi tenendo il mano delle candele accese, simbolo della luce di Cristo. Sull’altare li aspettano 2 corone che il sacerdote benedirà per invocare la grazie divina sulla loro unione.
Giunti al momento dello scambio degli anelli, è qui che si inserisce il rito simbolico, amplificando le intense emozioni a tutta la gente che assiste. Pensa, ad esempio, al rito di velazione o al rito dello zucchero, li conosci? Scopri questi ed altri riti simbolici da inserire nel tuo matrimonio per fare dello scambio degli anelli un momento suggestivo e magico, promettendovi amore eterno in modo unico e originale, impossibile da dimenticare.
A questo punto, le corone benedette verranno poggiate sui capi degli sposi che diventano così re e regina di un regno spirituale: il regno di chi si ama in eterno davanti a Dio. Si procede con la Comunione e, al termine di questa fase, gli sposi dovranno lasciare le loro corone, che potranno essere indossate in altre occasioni speciali, come l’anniversario di matrimonio.
Il matrimonio tra cattolici e ortodossi è possibile?
Sì, i matrimoni misti tra cattolici e ortodossi sono possibili e si possono seguire riti diversi, ma prima vediamo quali sono i nodi da sciogliere per arrivare al fatidico momento.
La prima cosa che gli sposi dovranno fare è rivolgersi ai propri sacerdoti ed esporre le proprie volontà. Dovranno seguire corsi prematrimoniali ed imparare a conoscere i princìpi delle 2 Chiese per vivere una vita insieme nel loro rispetto e nella loro applicazione. È a questo punto che gli sposi richiedono alle proprie Chiese il nulla osta, ottenendo la concessione di celebrare il matrimonio con un partner di fede diversa.
Il matrimonio può essere celebrato con:
- Rito misto – officiato sia da un sacerdote cattolico che da un sacerdote ortodosso;
- Rito cattolico – l’approvazione di entrambe le Chiese può concedere la possibilità di celebrare il matrimonio con rito cattolico, alla presenza di un testimone ortodosso;
- Rito ortodosso – con il consenso del Vescovo cattolico, il matrimonio può anche essere celebrato seguendo il rito ortodosso.
La Sanatio in radice e diritti civili
Il matrimonio ortodosso non è considerato valido dalla Chiesa cattolica, ma è attraverso la procedura della “Sanatio in radice” che si può richiedere di valutare il proprio caso. Andranno presentati la documentazione del proprio matrimonio ortodosso e le motivazioni della richiesta. Al termine della valutazione, sarà possibile sapere se il matrimonio sarà considerato valido o meno. Infatti, la Chiesa cattolica può riconoscere nel rito ortodosso l’unica opzione possibile esclusivamente in certe circostanze, concedendo proprio la Sanatio.
Il consiglio della wedding planner
Ricorda che per godere dei diritti civili della Legge italiana, occorrerà trascrivere il matrimonio religioso nei registri dello stato civile, rendendo il matrimonio ufficialmente valido per la Legge. Detto questo, non ti resta che iniziare ad organizzare il tuo matrimonio misto: sarà impegnativo, ma ogni fatica sarà ripagata nel momento della vostra unione davanti a Dio. Vuoi rendere tutto più semplice? Contattami per una consulenza, sarò a tua disposizione.